E poi arriva Novembre, e con Novembre arriva Golosaria Milano! Quello che per molti è ancora un mistero tutto da scoprire per me è una splendida realtà: solo a Golosaria posso fare il pieno di qualità e scorrazzare tra foodtruck che offrono cucina di strada d’autore e produttori di vino e birre artigianali d’eccezione mentre corro tra uno Showcooking e una Masterclass perché non voglio perdermi proprio niente di niente!
Cos’è Golosaria? E’ una grande festa, innanzitutto, in cui si celebra l’eccellenza del cibo e del vino italiano che viene presentato direttamente dai produttori e che può essere gustato ed acquistato sul campo. E poi è occasione unica di imparare, grazie appunto agli Showcooking che si tengono in ben 3 aree differenti – anzi 4 se consideriamo anche l’Area Cocktail che io personalmente non ho frequentato ma che per gli estimatori del genere ha sempre il suo bel perché!
Il tema di quest’anno: OLTRE IL BUONO. Ma cosa significa? Ho seguito molto bene, e con grande piacere, Paolo Massobrio coadiuvato dalla deliziosa Elisabetta Soglio (rubrica Buone Notizie del Corriere della Sera) durante le presentazioni della prima giornata dell’evento ed ho capito che questo slogan racchiude tanti significati diversi e che qui a Golosaria le buone notizie sono davvero tante. Oltre il buono significa infatti che ci sono persone che dedicano la loro vita alla qualità del cibo, a coltivarla con tanta fatica e a portarla avanti affinchè tutti noi possiamo goderne e beneficiarne.
Un esempio bellissimo? I 5 giovani produttori (tutti sotto i 27 anni) che si sono rimboccati maniche e cuore ed hanno deciso di spendersi in prima persona per dare vita ad un progetto che se inizialmente poteva magari sembrare un sogno si è e si sta concretizzando in splendide e gustose realtà. E parlo di Eleonora Bertolone di RisodiNori e del suo meraviglioso riso Violet, una novità assoluta dalle caratteristiche uniche e inimitabili declinate in riso, farina, composta e liquore. Innovativo ed imperdibile!
Poi c’è ResNaturae di Lecco, una coppia di futuri sposi che ha saputo far rinascere con nuovo spirito ed intento un ortaggio che in Italia è stato per troppo tempo dimenticato: il rabarbaro, gustoso in confetture ed infusi, perfetto gustato fresco con il suo colore unico.
E se Elena Casadei, delle aziende Casadei, ha convinto il babbo ad affinare solamente in anfora l’8% della produzione vinicola aziendale, Giacomo Perletti si è autoesiliato ad Oltrassenda Alta per far nascere Contrada Bricconi e realizzare il suo sogno di una agricoltura di montagna che guarda al Trentino ma che cresce e prospera tra le valli bergamasche.
Ultimo e non ultimo Alessio Rovetta, della Pizzeria 7 Ponti di Bergamo: pizzaiolo da generazioni, ha avuto la forza di reinventare se stesso e la sua azienda dopo essere stato folgorato dalle lezioni della Università della Pizza. Ora nel suo locale offre solo pizze speciali e spettacolari, compresa una insolita e goduriosa pizza al vapore!
Un altro esempio del significato di OLTRE IL BUONO lo hanno spiegato molto bene due professori che si sono dati il cambio sul palco dell’Agorà: il nefrologo del San Raffaele Francesco Trevisani con la sua Remediet e Federico Francesco Ferrero, vincitore di Masterchef e coautore insieme a Massobrio di “L’apericena non esiste”: non servono grandi rinunce per restare in salute e in forma, ma quello che serve è la coscienza di ciò che mangiamo. Perché mangiare bene scegliendo cibi di qualità significa vivere bene, giorno dopo giorno. Una filosofia che è la parte fondante di PapillaMonella! E che bello sentirla declamata e suggerita da persone così competenti 🙂
OLTRE IL BUONO significa anche privilegiare la bellezza e la capacità di noi italiani di capire la ricchezza da cui siamo circondati per sublimarla in prodotti unici nel loro genere.
E’ il caso di NeroFermento, l’aglio nero che nasce da un ortaggio con caratteristiche uniche come l’aglio di Voghiera, vicino a Ravenna. Un nome accattivante per un prodotto unico e delizioso che ha davvero una marcia in più rispetto ai più conosciuti e blasonati prodotti asiatici. Come dice Tommaso Pavani, un aglio “a prova d bacio” capace di regalare un guizzo innovativo e vincente a tanti, tantissimi piatti.
E poi ecco Alkè: il primo Alkekengi italiano con caratteristiche organolettiche e di gusto davvero uniche, come mi spiega la simpatica e preparata Anna. Nelle composte è delizioso, ma provare il frutto fresco in tutta la sua fragrante croccantezza mi ha regalato una emozione gustativa davvero unica! E che dire di una piccola, a tutti gli effetti, realtà che mi ha letteralmente conquistata? I micro ortaggi della Società Agricola Piantanatura di Mezzago, oltre ad essere davvero bellissimi, sono ricchi di nutrienti importanti e di un gusto delicato, delizioso e unico. Micro ortaggi = macro sapore!E poi ecco i sontuosi grappoli di pomodoro, simbolo per eccellenza della nostra Penisola. E quale prodotto più rappresentativo del pomodorino del piennolo, l’oro rosso (e giallo) del Vesuvio? Se assaggiare uno di questi pomodorini chiudendo gli occhi significa viaggiare tra terre assolate e profumate di mare…direi che la missione di Giolì e di Angelo Di Giacomo è più che egregiamente compiuta!
Cammina che ti cammina, mi sono imbattuta infine nel prodotto forse più goloso di questa edizione di Golosaria: il Dolcelatte di Trento. Una vera chicca per il palato golosa e irresistibile, di cui potresti presto sentire ancora parlare qui sul blog! E’ stato un vero piacere assaggiare questo sorprendente prodotto e conoscere di persona una collega in gamba come Paola Uberti di Libricette.eu!
Ma Golosaria non è solo food, è anche Wine. E allora, sulle orme del Mr B che si è volatilizzato quasi subito tra le sue amate bottiglie, ecco che ho scoperto e riscoperto al piano superiore tre cantine che vale assolutamente la pena visitare: la prima è Virgilio Vignato di Gambellara, di Ilario e della dolcissima consorte. Due ragazzi giovanissimi che allevano con amore 3 figli e una spudorata passione per la qualità. Assolutamente da andare a trovare in cantina!
Poi c’è La Masera di Piverone (TO), con il loro Erbaluce di Caluso: 5 amici che si sono scoperti vignaioli per passione e quasi per gioco, ma che ad oggi producono un vino delizioso per davvero.
E’ stato bellissimo anche ritrovare Lady Orsetta Lenti, che con la sua cantina Sant’Anna dei Bricchetti e i suoi vini meravigliosi sa far viaggiare papille e fantasia in un mondo di Suggestioni ed Incanto, dove gustare veri e propri Sorsi di Emozione.
Questa edizione di Golosaria mi ha vista in parte anche protagonista, come orgogliosa contributor del “Libro del Riso Italiano” di Cairo Editore: i miei amici Valentina di RicetteRacconti e Massimo hanno fatto uno splendido lavoro ed hanno scritto un volume istruttivo e smart che piacerà a tutti e che sa spiegare senza annoiare le caratteristiche, gli utilizzi e i metodi di cottura delle tantissime meravigliose tipologie dei risi italiani! Da leggere di un fiato e da tenere sempre a portata di mano anche per lasciarsi ispirare dalle mille ricette di chef e blogger, una più sfiziosa dell’altra.
Molto ci sarebbe ancora da dire di questa edizione di Golosaria, così densa di eventi appuntamenti ed eccellenza. Ma il tempo vola in fretta, e gli spunti che ti ho lasciato sono già moltissimi! Spero che tu abbia il tempo e la voglia di approfondirne qualcuno o tutti, ne vale davvero la pena!
Termino il mio breve excursus con un murales che può rappresentare lo slogan di Golosaria ma anche quello di tutti i produttori che vi prendono parte oltre che, ovviamente, il mio ♥
Appuntamento a Golosaria 2018 allora, perché se c’è una cosa che ho imparato a OLTRE IL BUONO è che, dietro e oltre il buono appunto, c’è sempre un cuore: il cuore grande e pieno di rispetto di chi coltiva con amore la materia prima e il cuore di tutti noi, che resterà sempre sano e pieno di gioia se riuscirà a nutrirsi sempre e solo di qualità.