Golosaria…un nome evocativo, che da solo basta a racchiudere in sè il senso di questa bellissima manifestazione.
Perchè questo evento è dedicato a chi è goloso, ma non solo di cibo: Golosaria 2016 è perfetto per chi è goloso di qualità e di eccellenze italiane, per chi è goloso di aumentare le proprie conoscenze e di venire in contatto con una gamma incredibile di declinazioni sul tema cucina, per chi è goloso di uscire dai soliti schemi e di incontrare nuovi mondi di sapore e nuovi modi di educare al gusto.
Una degli aspetti che più mi ha colpito è la varietà delle esperienze possibili: il visitatore può scegliere che taglio dare alla sua giornata seguendo i suoi gusti e le sue curiosità ed investire il suo tempo (che vola via in un attimo) in tanti modi diversi e tutti godibilissimi.
Io, chevelodicoaffare, ho sfruttato questa bella occasione calandomi al 100% nei panni della Foodblogger appassionata di novità e alla ricerca del bello e del buono. Come uno Sherlock Holmes del gusto ho girovagato per trovare le idee e i sapori che mi avrebbero colpita al cuore.
Eccoli qui, tutti per voi, nel racconto breve di una giornata lunga e intensa!
Ore 09.45 – con largo anticipo eccomi davanti ai cancelli di Golosaria 2016 accompagnata da un Mr B assonnato ma felice di condividere con me una giornata così speciale.
Tante persone intorno a noi, e l’atmosfera che si respira è quella del “dì di festa” nonostante la fredda e piovosa mattinata milanese. Una volta entrata mi dirigo all’area stampa dove vengo accolta dalla brava ed efficiente Federica e dalla gentilissima Manuela che mi scorta in un rapido giro esplorativo spiegandomi la struttura della manifestazione.
All’interno dell’area espositiva sono presenti aree tematiche (carni e salumi, olio, cioccolato, pasta e riso, sfiziosità etc) così da raggruppare i 300 artigiani del gusto secondo la categoria merceologica di appartenenza.
La zona che ospita lo street food di qualità è collegata ad una area esterna coperta e comprende chicche innovative e vere e proprie delizie per il palato. Al piano superiore si sviluppa invece l’area wine, con una quantità incredibile di etichette e ben 100 cantine d’eccellenza tutte da scoprire, molte delle quali appartenenti alla bella realtà della FIVI .
Una parte del capannone è allestita con Laboratori in cui si susseguono appuntamenti di Show Cooking, educazione al gusto e dibattito su temi inerenti al mondo Food. Impossibile prendere parte a tutti, la scaletta è davvero densa di spunti interessanti. Quindi come prima cosa scelgo gli appuntamenti che non voglio perdere: l’ingresso è libero ma i posti sono limitati alle sedute quindi meglio presentarsi con qualche minuto di anticipo. E poi via a scoprire le tante realtà esposte.
Dovete sapere che noi Foodblogger siamo personaggi piuttosto bizzarri e irrazionali….e nutriamo una profonda e inguaribile passione non solo nei confronti del cibo ma anche di tutto ciò che intorno al cibo gravita. Complementi di arredo per tavola e cucina assolutamente inclusi. Per noi stampi, pirottini e teglie di ogni forma e dimensione sono una vera e propria mania! Immaginate quindi la mia gioia quando l’occhio mi cade sullo stand della Ecopack, una azienda che produce bellissime forme cottura in carta biodegradabile e riciclabile. Tanto belle quanto buone per l’ambiente….non posso certo lasciarmele sfuggire! Lo slogan aziendale è “Ecopack-the shape of happiness” e sembra proprio pennellato su di me che gongolo mentre ripongo il mio acquisto in borsa. Mr B capisce che la battaglia è persa e si dirige baldanzoso verso la zona Wine.
Io proseguo e mi imbatto in Puradelizia, una cioccolateria artigianale d’eccezione perchè come mi spiega Ivan la loro azienda produce macchinari per la lavorazione del cioccolato e quindi riesce a preservare tutta la purezza e l’essenza della materia prima e a presentare un prodotto “from bean to bar”. Scelta di materie prime eccezionali, lavorazioni accurate e capacità di ideare prodotti innovativi come la granella di fave di cacao o le polveri di varie tipologie differenti mi hanno colpita moltissimo e mi hanno fatto capire di avere di fronte una azienda che farà tanta strada. Tra l’altro, durante il nostro breve incontro, ho avuto modo di toccare con mano un vero baccello di cacao e naturalmente….di elaborare una decina di idee per ricette dolci e salate!
Arriva il momento del primo appuntamento nella zona Lab, tenuto dallo staff IFSE – Italian Food Style Education. La lezione verte intorno all’umami, il famoso quinto gusto che si affianca ai canonici salato, dolce, amaro, acido.
L’umami è il gusto del sapido, quella sensazione di sapore e piacere che fa venire l’acquolina in bocca e che, come ci spiega lo chef docente, è il primo gusto con cui il bimbo viene a contatto (infatti il latte materno è umami in altissima concentrazione). Interessante e istruttiva la carrellata di alcuni alimenti che contengono un’ottima percentuale di umami, alcuni decisamente orientali come l’alga Kombu e il Katsubushi, ma altri deliziosamente nostrani come il pomodoro e il formaggio stagionato. Chi l’avrebbe mai detto? Ed eccoci giunti agli assaggi che ci permettono di stimolare molto bene questo gusto così importante e peculiare:
– bocconcini di vitello marinati in brodo dashi e cotti con la interessantissima tecnica del sottovuoto
– pesto di pomodoro fresco, aglio nero e formaggio stagionato
– bacon croccante ricoperto di cioccolato fondente al 70%
Per evidenziare la particolarità della cottura sottovuoto che mantiene intatti ed esalta i sapori degli alimenti assaggiamo poi un porro arricchito da liquirizia in polvere e microortaggi. Sofisticato e sorprendente!
Quante nuove idee, quanti stimoli interessanti per i prossimi piatti! Sono ancora immersa nella meditazione relativa al quinto gusto quando mi imbatto, guarda un pò, nello stand di una azienda giapponese che presenta il suo “Liquid Shio Koji”. Si tratta di un liquido a base di riso fermentato che viene utilizzato per le marinature e che sublima ed esalta proprio il gusto umami, come ho modo di appurare degustando il salmone marinato che mi viene gentilmente offerto. E tac, anche lo Shio Koji finisce nel sacchetto! Mr B sei avvisato: nei prossimi mesi…umami a tutto spiano!
L’appetito vien mangiando, così ci concediamo una ottima pizza vegana e, per bilanciare, un delizioso pastrami preparato dal Food Truck di casa Largher. Eccellente e, nonostante l’aspetto e il sapore godurioso, anche incredibilmente sano. Bravissimi!
Durante il mio peregrinare ogni tanto incrocio Mr B, che scompare e ricompare raccontandomi felice le prelibatezze che ha scoperto al piano superiore. Stavolta insieme a lui conosco e fraternizzo con una deliziosa coppia di “vignaioli per caso”: Renzo e Silvia, della Azienda Agricola Poderi Garona di Borgomanero. Scopriamo e assaggiamo il loro splendido Boca – vino d.o.c. storico delle colline novaresi – e ci lanciamo in racconti, aneddoti e ricette reciproche. Non vediamo l’ora di passarli a trovare nella loro bella tenuta e ci promettiamo un incontro a breve, mentre loro promettono di provare la ricetta dei miei fusi di pollo agli agrumi e rosmarino. Aspetto notizie 😉
Tra un assaggio delle spettacolari nocciole piemontesi della azienda agricola Papa dei Boschi e una chiaccherata con gli amici di vecchia data della birreria Hordeum (presenti con un bellissimo FoodTruck itinerante) mi imbatto in una azienda che mi colpisce moltissimo per la disposizione dei prodotti e per la filosofia che traspare dalle scritte sui panel espositivi. Decido che voglio saperne di più, ed inizio a chiaccherare con la deliziosa e disponibilissima Liliana. L’azienda in questione si chiama SolleoneBio, e più Liliana spiega più io mi illumino: i loro prodotti sono la trasformazione in realtà del mio modo di intendere e concepire una alimentazione buona e sana! Conserve, legumi cotti in brodo vegetale, risi “pronti”, composte di frutta a bassa temperatura, pasta proposta con formati e grani tradizionali antichi propri di ogni regione e molto, molto altro. Tutto preparato nel pieno rispetto di ambiente e salute.
Sono così affascinata che il tempo scorre senza che me ne renda conto, e sento di avere talmente tanti punti in comune con questa eccezionale azienda che la ritroverete spesso tra le pagine del blog 😉
Liliana mi invita all’evento nell’area Lab, a cui partecipo con entusiasmo e che mi permette di conoscere il presidente della azienda, Thierry. Globetrotter e padre di 5 figli, questo personaggio eccezionale parla con semplicità e calore della sua azienda e della mission di Solleone conquistando subito tutta la platea. Lo chef Matteo Scibilia prepara per noi il risotto alla siciliana, poi una fantastica crema di cannellini con cime di rapa e la famosa marmellata di Goji, un pieno di gusto e salute.
Ma ecco che giunge ancora una volta Mr B, a questo giro è proprio venuto a prendermi. Infatti sono le 19.45, è praticamente arrivato il momento della chiusura! Solo il tempo per un salto al piano superiore, dove riesco a degustare due ottimi Ruchè di Castagnole e a conoscerne i simpatici produttori e poi davvero bisogna andare, come ci impone il gentile ma autoritario addetto.
Marco Gatti e Paolo Massobrio, i miei complimenti più sinceri: GOLOSARIA 2016 è stata una esperienza sensoriale e personale assolutamente piacevole e incredibilmente istruttiva.
Ho già segnato in agenda le date di GOLOSARIA 2017 e, amici cari, vi suggerisco caldamente di fare lo stesso: un appuntamento come questo, per chi è goloso di qualità, è assolutamente imperdibile 😉
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