“Cibo a regola d’arte” è l’evento firmato ogni anno dal Corriere della Sera, ed arrivato oggi alla sua quinta edizione. Si tratta di una manifestazione imperdibile per chiunque ami il mondo Food: nella splendida cornice dell’Unicredit Pavillon in piazza Gae Aulenti, in tre giorni intensi ed orchestrati a meraviglia, chiunque può avvicinare Chef stellati, professionisti e personaggi noti attraverso incontri, momenti teatrali, showcooking, conversazioni, laboratori di cucina esclusivi per adulti e bambini. Cibo a Regola d’Arte significa mondo della Cucuina a 360° gradi. Dove ogni grado è improntato all’amore ed al rispetto di ciò che significa l’universo Food.
Quest’anno il filo conduttore è stato: il linguaggio del cibo.
Se doveste scegliere un’unica parola che rappresenti il vostro rapporto con il cibo, voi quale scegliereste?
La mia parola è … CONSAPEVOLEZZA. Ed ora vi spiego il perché!
Innanzitutto, devo ringraziare di cuore PamPanorama che mi ha selezionata, insieme ad altri 29 Foodblogger, per partecipare venerdì 31 marzo a #thefishchallenge: 30 foodblogger, 10 ingredienti, 6 ricette, 1 chef stellato, i preziosi consigli di 1 nutrizionista. Un’ora e mezza di tempo per preparare due ricette a base di moscardini, sogliola o triglia che convincessero il solare chef Andrea Berton e il simpatico e diponibile Dott. Donegani. E un meraviglioso caos ordinato di blogger che in pochissimo tempo dovevano confrontarsi, affrontarsi e correre qui e lì come nelle migliori cucine improbabili del mondo.
La mia squadra non ha vinto, ma io ho passato un pomeriggio splendido ed ho potuto radicare ancora più profondamente in me la CONSAPEVOLEZZA che chi sceglie di pentare Foodblogger lo fa per una passione che va al di là del guadagno o della autorealizzazione. Chi sceglie di pentare Foodblogger lo fa perchè sente di poter dare il proprio contributo, per piccolo che sia, a pulgare l’idea che noi siamo ciò che mangiamo. George Bernard Shaw ha detto “non c’è amore più sincero di quello per il cibo”. E, credetemi, non c’è passione più viscerale e totalizzante di chi il cibo lo vive ogni giorno preparandolo, raccontandolo, fotografandolo e parlandone su ogni social possibile ed immaginabile. Quindi grazie di ♥ a tutte le splendide persone che come me conpidono questa passione e che grazie a “Cibo a regola d’arte” ho potuto incontrare.
Ma la mia esperienza a “Cibo a regola d’arte” non si è fermata certo qui: sabato 1 aprile sono tornata all’Unicredit pavillon per vivere una delle giornate più intense a livello emotivo ed intellettuale che io abbia mai sperimentato in qualità di Foodblogger.
Ho iniziato a “scaldare i motori” con il Foodtalk “I segreti del Grano”, dove il presidente di Alce Nero Lucio Cavazzoni ha raccontato la filosofia aziendale supportato dal Prof. Giovanni Dinelli, professore di Agraria all’Università di Bologna, dal chimico e pulgatore scientifico Dario Bressanini e da chi le “mani in pasta” le mette tutti i giorni, ovvero il panificatore Davide Longoni. Il dibattito verteva proprio sulla CONSAPEVOLEZZA: siamo sicuri di sapere cosa mangiamo? Lo sapevate che il binomio farine raffinate/lievito chimico è deleterio per il nostro organismo? E che non si può parlare di grano ma si deve parlare di “grani”? Solo in Sicilia, all’inizio del secolo scorso, ne esistevano 52 varietà ognuna con peculiarità uniche. Oggi stiamo per fortuna riscoprendo questi tesori non raffinati e biologici e anche la strada verso la consapevolezza è ancora lunga abbiamo strumenti e possibilità di percorrerla fino alla fine.
Dopo il Foodtalk è stata la volta della Masterclass con il mitico chef Antonino Cannavacciuolo. Una persona squisita che si è prestata senza fiatare ad una quantità incredibile di fotografie ed autografi e poi si è lasciata guidare senza remore nè barriere in un talk show entusiasmante ed allegro, rispondendo con grande serietà (condita da tanta simpatia) alle domande di Aldo Cazzullo e della splendida Angela Frenda.
Lo Chef auspica che tra 10 anni ad essere intervistati e a salire sul palco non siano più gli chef ma i contadini e gli agricoltori. Loro sono i veri protagonisti del cibo perchè è solo dalla materia prima che loro producono, e dall’etica e CONSAPEVOLEZZA che li guida, che dipende la salubrità di ciò che portiamo in tavola e conseguentemente la nostra salute.
Ecco iniziare a ruota un altro Foodtalk, questa volta con protagonista uno dei miei idoli nel mondo stellato: lo chef Pietro Leemann del ristorante di alta cucina vegetariana Joia. Affiancato dal bravissimo moderatore Isidoro Trovato e da due esponenti di realtà tanto perse quanto in sinergia come Anna Clerici del Banco Alimentare e Marta Schiraldi di Nespresso
Con grande stupore ho scoperto che le capsule Nespresso vengono oggi riciclate al 100% e il loro contenuto, compostato, è utilizzato per dare vita a campi di riso il cui raccolto è completamente devoluto al Banco. E io che ero rimasta ferma a George Clooney!!! Lo chef Leemann, con la semplicità e pacatezza che lo contraddistingue, ha poi spiegato che anche per un ristorante stellato è possibile arrivare praticamente al rifiuto zero. E che uno dei pilastri della alimentazione sana è il seguire i cicli delle stagioni e scegliere con attenzione i nostri fornitori di frutta e verdura. La CONSAPEVOLEZZA passa dalle scelte che facciamo ogni giorno, rispettando la stagionalità e scegliendo, dove possibile, mercati di prossimità di cui possiamo fidarci.
La Masterclass organizzata da PamPanorama ha visto poi protagonisti due personalità quasi contrapposte: lo schivo e “zen” Chef Davide Oldani e Jerry Scotti, istrionico anfitrione ed oggi anche produttore di vino con la linea “Nato in una Vigna”. Chef Oldani ha stupito la platea con la sua nuova creazione di ispirazione giapponese, il piatto “lingua”. E con un filetto alla Wellington scomposto e ricomposto secondo un processo creativo innovativo e a tratti quasi onirico. Vi lascio immaginare i commenti di Scotti…è stato un duetto davvero godibile! Ma tra tante risate ecco emergere la CONSAPEVOLEZZA portata da Oldani: al giorno d’oggi noi mangiamo quasi solo per gola, mentre dovremmo riscoprire il senso del cibo come nutrimento e piacere. Meno e meglio, ecco il segreto per poter davvero godere di un rapporto con il cibo che sia sano e ci faccia bene.
Dopo tutti questi stimoli intellettuali confesso che le mie energie erano in rapido esaurimento. Ma nulla avrebbe potuto impedirmi di seguire quello che, per me, è stato l’ultimo appuntamento della giornata. Io sono Lombarda, da immemori generazioni. Come perdere il Food Talk “Sapore in Lombardia”? Sul palco, insieme al mio “giudicatore preferito” Chef Berton ecco altri due chef di prim’ordine: il pluristellato Chef Antonio Santini e il simpatico e “rock” Chef Elio Sironi. I tre BIG erano affiancati da Giorgio Kinidis, direttore generale Explora che ha spiegato i progetti in corso ed attivi nel prossimo futuro per valorizzare e dare respiro ad un territorio vario e meraviglioso come quello lombardo. Nel campo Food è stato attivato, in collaborazione con Gualtiero Marchesi, #saporeinLombardia: un piano di storytelling online e offline che vedrà il racconto della regione attraverso ricette, interviste a chef, degustazioni e racconti al fine di promuovere il Turismo Enogastronomico della Regione. I tre chef si sono trovati in perfetto accordo: ormai è assodata la CONSAPEVOLEZZA che la Lomabardia vanti un patrimonio Food di genuinità e ricchezza da far conoscere e valorizzare al meglio. E Milano è oggi la capitale internazionale del Food, scavalcando Parigi e New York.
Ecco, il mio viaggio all’interno di “Cibo a regola d’arte” si è concluso per quest’anno. Quante emozioni, quanti spunti, quante scoperte e quanti preziosi temi da sviluppare e approfondire. Spero che leggendo le mie parole qualcuno di voi si incuriosisca come è successo a me ed inizi a scavare e a capire sempre più e meglio la connessione tra il cibo e la qualità della vita di ognuno di noi. Perchè è la CONSAPEVOLEZZA che, oggi, può regalarci la più grande libertà. Quella di scegliere di volerci bene per davvero, anche e soprattutto a tavola! Grazie PamPanorama e grazie di ♥ “Cibo a regola d’arte”
Con la consapevolezza di ritrovarci all’appuntamento del 2018!