Dessert alla chia con cocco e amarene brusche

Quando penso a cosa significhi, per me, essere foodblogger mi rispondo che in massima parte questo significa curiosità. Curiosità verso il cibo a 360°, voglia di conoscere e capire come nasce un piatto…dalla tavola giù giù fino alla produzione degli ingredienti che lo compongono.

Capirai quindi che, quando Le conserve della Nonna mi ha invitata per un blog tour a Ravarino, non avrei potuto essere più felice! Durante quella splendida giornata ho potuto, insieme ad un gruppo di amiche e colleghe, seguire passo passo le amarene dal campo alla produzione della famosa composta di Amarene Brusche di Modena Igp.

Ti rimando alla fine della ricetta per raccontarti tutto quello che ho imparato, qui mi preme dirti che una composta di questo tipo è talmente incredibile come consistenza, corposità e gusto – un bilanciamento perfetto tra acidità e dolcezza – che non me la sono sentita di lavorarla e cuocerla per guarnire un dolce da forno.

E così, per quanto le amarene brusche siano indicatissima per crostate ed affini – come riportato anche sulla confezione – ho preferito lasciarla così, in purezza, ed abbinarla ad una preparazione semplice ma golosa come un chia pudding aromatizzato ed arricchito con dell’ottimo cocco rapè bio. Un crumble di biscotti secchi mescolati a briciole di cioccolato fondente all’85% ed ecco pronto un dolce al cucchiaio che non richiederà più di 10 minuti di lavoro in cucina e che sarà perfetto per merenda o come fine pasto leggero e goloso. Ma anche a colazione (come lo abbiamo gustato noi) questo dessert ha davvero un gran bel perchè! Enjoy ♥

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La ricetta

  • Portata - Dolci
  • Preparazione - 10' + riposo
  • Cottura - 2'
  • Porzioni - 4 persone
  • Dimensioni stampo - coppette medie

Ingredienti

PER IL CHIA PUDDING

400 g – latte di cocco senza zuccheri aggiunti
40 g – zucchero grezzo di barbabietola
60 g – chia da commercio equo solidale
40 g – cocco rapè bio

PER COMPLETARE

60 g – biscotti secchi tipo Digestive
10 g – cioccolato fondente all’85%
5 g – cocco rapè bio
340 g – confettura di Amarene Brusche di Modena IGP

Preparazione

Per preparare il dessert alla chia con cocco e amarene brusche versa in un pentolino il latte di cocco e lo zucchero grezzo e poni sul fuoco mescolando finchè lo zucchero si sarà completamente sciolto.

In una citola mescola la chia con il cocco rapè poi versa il latte caldo a filo mescolando con un cucchiaio per far amalgamare bene gli ingredienti. Riponi in frigorifero e fai raffreddare.

Sbriciola con la punta delle dita i biscotti secchi in una ciotola e mescolali al cioccolato fondente che avrai grattugiato con una grattugia a fori grossi. Disponi le coppette sul piano di lavoro e dividi il contenuto del vasetto di Amarene Brusche versandolo sul fondo. Compatta con l’aiuto di un cucchiaino così da ottenere uno strato uniforme. Riponi in freezer per 10′ in modo che la composta si rassodi e non si mescoli con lo strato di chia.

Trascorso il tempo, estrai le coppette dal freezer e versa la chia livellandola con un cucchiaio. Completa con il crumble di biscotti, cioccolato e cocco e guarnisci con qualche ciliegia e scaglie di cocco fresco.

dessert alla chia con cocco e amarene brusche vegan facile e veloce

dessert alla chia con cocco e amarene brusche vegano senza cottura

dessert alla chia con cocco e amarene brusche le conserve della nonna

Dessert alla chia con cocco e amarene brusche – note

Per questa ho utilizzato un latte di cocco senza zuccheri aggiunti, se tu utilizzerai un latte di cocco già zuccherato, dimezza la quantità di zucchero grezzo.

Il dessert alla chia con cocco e amarene brusche è una ricetta SENZA lattosio.

Anche tu, come me, adori il chia pudding? Ti suggerisco altre due idee decisamente da provare: il delizioso chia pudding speziato alla curcuma e zenzero e il freschissimo chia pudding con anguria frullata e cocco.

Ravarino e le Conserve della Nonna

Come promesso all’inizio di questo articolo, eccoti un resoconto per immagini – e poche parole – della mia giornata trascorsa tra le amarene. Intanto, devi sapere che la confettura di amarene brusche è un prodotto che affonda le radici nella ricca tradizione gastronomica modenese. L’Indicazione Geografica Protetta Amarene Brusche di Modena è riservata esclusivamente ai frutti migliori, che devono presentare alcune caratteristiche precise: consistenza morbida, colore rosso bruno con riflessi scuri e un perfetto equilibrio di sapore, tra il dolce e l’asprigno. E proprio nel cuore di questa zona vocata si trovano i frutteti del Dott. Levi, che è il presidente del Consorzio Amarena IGP e che conferisce buona parte dei frutti alle Conserve della Nonna, il suo principale Cliente.

il Dott. Levi presidente del consorzio arena brusca di modena IGP Il Dott. Levi ci conduce sui campi, dove possiamo osservare il modo in cui le amarene vengono raccolte. Tramite scuotimento meccanico dei fusti, il 98% dei frutti, giunti a perfetta maturazione, si staccano dai rami mentre il rimanente viene lasciato agli storni, ben felici di questa vera e propria pacchia! Subito dopo ecco che le golose amarene – le ho assaggiate direttamente dal ramo e devo dire che gli storni… la sanno lunga! – sono tuffate in grandi contenitori di acqua fredda a 13°, un sistema di Hydrocooling ecologico e sostenibile perfetto per evitare qualunque tipo di deperimento.

amarene brusche di modena igp vasche hydrocooling

E poi via, verso la lavorazione: le amarene o ciliegie acide devono diventare confettura entro le 24 ore!

La Rosa e le rezdore modenesi

Alla fine del percorso tra i filari ci fermiamo ad ammirare una piccola lavorazione quasi “casalinga”: se la maggior parte della produzione viaggia veloce verso Ravarino – poco distante – qualche quintale si ferma qui, dalla Rosa. Che con macchinari piccoli ma tecnologicamente avanzati – gli stessi che poi, in grande, andremo a ritrovare in fabbrica – prima separa il nocciolo dalla polpa e poi con un secondo passaggio ricava il succo di amarena concentrato. Un colore a dir poco affascinante! Il perchè di questa piccola attività è presto detto: le signore – le rezdore – di Modena fanno la fila dalla Rosa per acquistare, con una spesa davvero irrisoria, chili e chili di polpa e succo di amarene già pronte per venire trasformate in golosa composta casalinga! A dirla tutta il Dott. Levi ci rivela non senza una punta di orgoglio che anche Massimo Bottura passa spesso da queste parti per rifornirsi delle prelibate amarene brusche. E come dargli torto?

amarene brusche di modena razdore

Dal campo alla fabbrica

Dopo una pausa pranzo che ci permette di assaporare tanti piatti tipici della Modena più vera, amarene comprese (gustate sia insieme allo gnocco fritto…mamma che bontà! sia con il dessert) eccoci allo stabilimento delle Conserve della Nonna. Sbrighiamo le formalità, tra cui spicca una cuffietta (rosso amarena!) che mi sarei volentieri portata a casa, e via che si parte per il tour guidato.

la lavorazione delle amarene le conserve della nonnaLe prime fasi della lavorazione sono identiche a quelle della Rosa, solo più in grande. Poi si passa alle boule di cottura, in cui gli unici ingredienti sono 2: amarene e zucchero italiano di barbabietola. Il caporeparto ci spiega che la confettura di Amarene Brusche IGP è preparata attraverso il metodo della concentrazione di frutta: in ogni vasetto sono contenuti 160 g di frutta per 100 g di prodotto finito, mentre sempre su 100 g ci sono solo 33 g di zucchero.

amarene brusche di modena igp lavorazione conserva

Dopo la cottura si passa all’invasettamento e successivamente alla pastorizzazione. Ed ecco i vasetti di deliziosa composta! Ammetto che tenere tra le mani un prodotto che ho praticamente visto nascere dà una soddisfazione incredibile, superata solo dall’assaggio. Sì, perchè questa composta è proprio come quelle di una volta: corposa, genuina e con un sapore che è pura poesia.Di Mòdna, of course!

amarene brusche di modena igp tesoro naturale

Un grazie particolare alle mie colleghe e compagne di viaggio: avete reso unica questa piccola avventura emiliana!

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