Preparazione
Per preparare il dessert alla chia con cocco e amarene brusche versa in un pentolino il latte di cocco e lo zucchero grezzo e poni sul fuoco mescolando finchè lo zucchero si sarà completamente sciolto.
In una citola mescola la chia con il cocco rapè poi versa il latte caldo a filo mescolando con un cucchiaio per far amalgamare bene gli ingredienti. Riponi in frigorifero e fai raffreddare.
Sbriciola con la punta delle dita i biscotti secchi in una ciotola e mescolali al cioccolato fondente che avrai grattugiato con una grattugia a fori grossi. Disponi le coppette sul piano di lavoro e dividi il contenuto del vasetto di Amarene Brusche versandolo sul fondo. Compatta con l’aiuto di un cucchiaino così da ottenere uno strato uniforme. Riponi in freezer per 10′ in modo che la composta si rassodi e non si mescoli con lo strato di chia.
Trascorso il tempo, estrai le coppette dal freezer e versa la chia livellandola con un cucchiaio. Completa con il crumble di biscotti, cioccolato e cocco e guarnisci con qualche ciliegia e scaglie di cocco fresco.
Dessert alla chia con cocco e amarene brusche – note
Per questa ho utilizzato un latte di cocco senza zuccheri aggiunti, se tu utilizzerai un latte di cocco già zuccherato, dimezza la quantità di zucchero grezzo.
Il dessert alla chia con cocco e amarene brusche è una ricetta SENZA lattosio.
Anche tu, come me, adori il chia pudding? Ti suggerisco altre due idee decisamente da provare: il delizioso chia pudding speziato alla curcuma e zenzero e il freschissimo chia pudding con anguria frullata e cocco.
Ravarino e le Conserve della Nonna
Come promesso all’inizio di questo articolo, eccoti un resoconto per immagini – e poche parole – della mia giornata trascorsa tra le amarene. Intanto, devi sapere che la confettura di amarene brusche è un prodotto che affonda le radici nella ricca tradizione gastronomica modenese. L’Indicazione Geografica Protetta Amarene Brusche di Modena è riservata esclusivamente ai frutti migliori, che devono presentare alcune caratteristiche precise: consistenza morbida, colore rosso bruno con riflessi scuri e un perfetto equilibrio di sapore, tra il dolce e l’asprigno. E proprio nel cuore di questa zona vocata si trovano i frutteti del Dott. Levi, che è il presidente del Consorzio Amarena IGP e che conferisce buona parte dei frutti alle Conserve della Nonna, il suo principale Cliente.
Il Dott. Levi ci conduce sui campi, dove possiamo osservare il modo in cui le amarene vengono raccolte. Tramite scuotimento meccanico dei fusti, il 98% dei frutti, giunti a perfetta maturazione, si staccano dai rami mentre il rimanente viene lasciato agli storni, ben felici di questa vera e propria pacchia! Subito dopo ecco che le golose amarene – le ho assaggiate direttamente dal ramo e devo dire che gli storni… la sanno lunga! – sono tuffate in grandi contenitori di acqua fredda a 13°, un sistema di Hydrocooling ecologico e sostenibile perfetto per evitare qualunque tipo di deperimento.
E poi via, verso la lavorazione: le amarene o ciliegie acide devono diventare confettura entro le 24 ore!
La Rosa e le rezdore modenesi
Alla fine del percorso tra i filari ci fermiamo ad ammirare una piccola lavorazione quasi “casalinga”: se la maggior parte della produzione viaggia veloce verso Ravarino – poco distante – qualche quintale si ferma qui, dalla Rosa. Che con macchinari piccoli ma tecnologicamente avanzati – gli stessi che poi, in grande, andremo a ritrovare in fabbrica – prima separa il nocciolo dalla polpa e poi con un secondo passaggio ricava il succo di amarena concentrato. Un colore a dir poco affascinante! Il perchè di questa piccola attività è presto detto: le signore – le rezdore – di Modena fanno la fila dalla Rosa per acquistare, con una spesa davvero irrisoria, chili e chili di polpa e succo di amarene già pronte per venire trasformate in golosa composta casalinga! A dirla tutta il Dott. Levi ci rivela non senza una punta di orgoglio che anche Massimo Bottura passa spesso da queste parti per rifornirsi delle prelibate amarene brusche. E come dargli torto?
Dal campo alla fabbrica
Dopo una pausa pranzo che ci permette di assaporare tanti piatti tipici della Modena più vera, amarene comprese (gustate sia insieme allo gnocco fritto…mamma che bontà! sia con il dessert) eccoci allo stabilimento delle Conserve della Nonna. Sbrighiamo le formalità, tra cui spicca una cuffietta (rosso amarena!) che mi sarei volentieri portata a casa, e via che si parte per il tour guidato.
Le prime fasi della lavorazione sono identiche a quelle della Rosa, solo più in grande. Poi si passa alle boule di cottura, in cui gli unici ingredienti sono 2: amarene e zucchero italiano di barbabietola. Il caporeparto ci spiega che la confettura di Amarene Brusche IGP è preparata attraverso il metodo della concentrazione di frutta: in ogni vasetto sono contenuti 160 g di frutta per 100 g di prodotto finito, mentre sempre su 100 g ci sono solo 33 g di zucchero.
Dopo la cottura si passa all’invasettamento e successivamente alla pastorizzazione. Ed ecco i vasetti di deliziosa composta! Ammetto che tenere tra le mani un prodotto che ho praticamente visto nascere dà una soddisfazione incredibile, superata solo dall’assaggio. Sì, perchè questa composta è proprio come quelle di una volta: corposa, genuina e con un sapore che è pura poesia.Di Mòdna, of course!
Un grazie particolare alle mie colleghe e compagne di viaggio: avete reso unica questa piccola avventura emiliana!
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